The pot calls the kettle black
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USA e NORD AMERICA
Da che pulpito viene la predica. Un giudice di Los Angeles ha negato all’Italia l’estradizione di un membro della famiglia mafiosa dei Gambino, sostenendo che il regime di detenzione 41bis a cui sarebbe con ogni probabilità destinato equivale a una forma di tortura e viola la convenzione dell’Onu in materia. Rosario Gambino, inseguito da un mandato di cattura italiano e ritenuto un esponente di spicco dell’omonimo clan di Cosa Nostra newyorchese, si trova attualmente in un centro di detenzione per immigrati a San Pedro, in California, dove è stato trasferito in seguito alla richiesta di estradizione. Il giudice federale D.D.Sitgraves però ha bloccato l’estradizione, accogliendo il ricorso del difensore di Gambino, Joseph Sandoval. L'agenzia federale statunitense per l'immigrazione ha presentato appello contro la decisione del giudice Sitgraves e Rosario Gambino resterà detenuto in attesa della revisione del caso.
L'articolo 41-bis della legge 26 luglio 1975, n. 354 (legge sull'ordinamento penitenziario) prevede la possibilità per il Ministro della Giustizia di sospendere l'applicazione delle normali regole di trattamento dei detenuti previste dalla stessa legge in casi eccezionali di rivolta o di altre gravi situazioni di emergenza ovvero, quando ricorrano gravi motivi di ordine e di sicurezza pubblica, nei confronti dei detenuti (anche in attesa di giudizio) per reati di criminalità organizzata, terrorismo o eversione. In questo secondo caso la legge specifica le misure applicabili tra cui le principali sono il rafforzamento delle misure di sicurezza con riguardo principalmente alla necessità di prevenire contatti con l'organizzazione criminale di appartenenza, restrizioni nel numero e nella modalità di svolgimento dei colloqui, la limitazione della permanenza all'aperto (cosiddetta "ora d'aria"), la censura della corrispondenza.
Un paese che applica ancora - e con una certa frequenza - la pena di morte, tollera e, anzi, autorizza la tortura di detenuti e ha, con una legislazione pesante, eroso progressivamente la sfera di libertà dei suoi stessi cittadini, viene a dare lezioni di garantismo a noi. E tutto passa nel più sconcertante silenzio della nostra stampa.