lunedì 22 dicembre 2008

Scarpe di distruzione


Dopo che Muntazer al Zaidi ha lanciato le scarpe contro George W. Bush, i giornalisti iracheni temono nuove restrizioni per avere accesso alle conferenze stampa. Le regole erano già più complicate di una partita a Risiko: per partecipare bisogna avere un documento d'identità rilasciato dal governo, un permesso scritto per entrare nella zona verde, essere perquisiti almeno quattro volte ad altrettanti checkpoint, essere già inseriti nella lista. E alla fine si rischia comunque di non riuscire ad arrivare in tempo. Molti giornalisti iracheni hanno criticato il gesto di Al Zaidi: "Poteva esprimere la sua protesta facendo delle domande", "Non sappiamo neppure i motivi della sua rabbia". Alcuni conoscono la sua storia: a trent'anni è stato rapito da sconosciuti. È stato trovato una settimana dopo, di notte, steso a terra, al centro di Baghdad. Molti suoi colleghi sanno che ha sofferto. E non sono d'accordo con la brutalità con cui è stato trattato dalle forze di sicurezza statunitensi e irachene. Un giovane reporter mi ha detto: "Ora useranno l'incidente come scusa per far partecipare alle conferenze stampa solo i mezzi d'informazione governativi o internazionali. O magari ci obbligheranno a toglierci le scarpe".

Fonte: Zuhair al Jezairy, Internazionale 775, 18 dicembre 2008 (Link).

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