sabato 12 maggio 2007

Missione compiuta

Sono passati quattro anni dal giorno in cui il presidente Bush annunciò dalla portaerei Abramo Lincoln che la missione in Iraq era compiuta. Quattro anni nei quali nessun risultato positivo è stato raggiunto. Già, certo...a vederla dal punto di vista umano...ma se teniamo conto di quelli che sono i veri interessi dell'amministrazione Usa i risultati sono stati raggiunti, eccome! Subito dopo la fase dell'invasione vera e propria del paese, l'obiettivo primario era quello di instaurare istituzioni fantoccio delle quali potersi servire a piacimento. Un governo pronto a vendersi e costituito da elementi graditi agli occupanti, un parlamento di fatto impossibilitato ad esprimere una dialettica politica reale ed il caos generalizzato nel paese, pericolosamente esposto a spinte divisioniste e largamente attraversato da violenze etniche, religiose e settarie che ne distruggono il tessuto sociale. Il clima e le condizioni ideali per far passare una legge sulla regolamentazione delle risorse petrolifere nazionali. Ora si tratterà di dare attuazione a questa legge e, in particolare, di garantire le condizioni di sicurezza necessarie alle corporations petrolifere - americane e inglesi, ovviamente - per compiere il furto della maggiore fonte di ricchezza degli iracheni. I risultati, dunque, sono stati raggiunti. Bisogna solo vedere a che prezzo - trovate un "listino" sul sito della Global Research.
Rispetto a tutto quello che si è detto e scritto, vale la pena far notare che i morti civili sono ormai incontabili e i soldati americani caduti si attestano oltre la soglia dei 3.400, senza contare tutti i mutilati dei quali, guarda caso, non si parla mai. L'Iraq è diventato il teatro di uno scontro dai contorni indefiniti mai visto prima e il suo peso ha cambiato gli equilibri di forza in Medio Oriente, a favore di un radicalismo cieco. Inevitabile. Non è affatto clamoroso osservare che quando c'era Saddam le condizioni fossero decisamente migliori. Non solo per l'Iraq, ma anche per tutto il Medio Oriente.
L'Iraq, dopo la prima guerra del Golfo e più di 10 anni di pesante embargo economico, esce ancor peggio da questo secondo conflitto. Se consideriamo gli elementi costitutivi di uno stato dobbiamo giungere alla conclusione che l'Iraq non lo è.

Nessun commento: