Fault-find
Etichette:
VIGNETTE-PHOTOGALLERY-IMMAGINI
Pubblicato da
KATU
0
commenti
 
Pubblicato da
KATU
0
commenti
 
Pubblicato da
KATU
0
commenti
 
L'UCRAINA TRA MOSCA E LA NATO - La storia recente dell'Ucraina prende le mosse dalla cosiddetta 'Rivoluzione arancione', quel movimento di protesta nato all'indomani delle elezioni presidenziali del 21 novembre 2004 che videro, in un primo momento, la vittoria del filo-russo Yanukovic - delfino dell'ex-presidente Leonid Kucma. Elezioni contestate dal filo-occidentale Yuscenko che denunciò brogli. A seguito delle proteste, la Corte Suprema ucraina invalidò il risultato elettorale e fissò nuove elezioni per il 26 dicembre. Questa volta ad uscirne vincitore fu proprio Yuscenko, con il 52% dei voti contro il 44% del suo sfidante. 
Pubblicato da
KATU
0
commenti
 
1. Ci sono molte cose gravi in quello che è successo la mattina dell’11 novembre sull’autostrada A1 all’altezza di Arezzo, in quello che ne sta conseguendo e in quello che ne conseguirà.
Pubblicato da
KATU
0
commenti
 
 Ricardo Franco Levi, braccio destro di Prodi, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, ha scritto un testo per tappare la bocca a Internet. Il disegno di legge è stato approvato in Consiglio dei ministri il 12 ottobre. Nessun ministro si è dissociato. Sul bavaglio all’informazione sotto sotto questi sono tutti d’accordo.La legge Levi-Prodi prevede che chiunque abbia un blog o un sito debba registrarlo al ROC, un registro dell’Autorità delle Comunicazioni, produrre dei certificati, pagare un bollo, anche se fa informazione senza fini di lucro.I blog nascono ogni secondo, chiunque può aprirne uno senza problemi e scrivere i suoi pensieri, pubblicare foto e video.L’iter proposto da Levi limita, di fatto, l’accesso alla Rete.Quale ragazzo si sottoporrebbe a questo iter per creare un blog?La legge Levi-Prodi obbliga chiunque abbia un sito o un blog a dotarsi di una società editrice e ad avere un giornalista iscritto all’albo come direttore responsabile.Il 99% chiuderebbe.Il fortunato 1% della Rete rimasto in vita, per la legge Levi-Prodi, risponderebbe in caso di reato di omesso controllo su contenuti diffamatori ai sensi degli articoli 57 e 57 bis del codice penale. In pratica galera quasi sicura.Il disegno di legge Levi-Prodi deve essere approvato dal Parlamento. Levi interrogato su che fine farà il blog di Beppe Grillo risponde da perfetto paraculo prodiano: “Non spetta al governo stabilirlo. Sarà l’Autorità per le Comunicazioni a indicare, con un suo regolamento, quali soggetti e quali imprese siano tenute alla registrazione. E il regolamento arriverà solo dopo che la legge sarà discussa e approvata dalle Camere”.Prodi e Levi si riparano dietro a Parlamento e Autorità per le Comunicazioni, ma sono loro, e i ministri presenti al Consiglio dei ministri, i responsabili.Se passa la legge sarà la fine della Rete in Italia.Il mio blog non chiuderà, se sarò costretto mi trasferirò armi, bagagli e server in uno Stato democratico.Ps: Chi volesse esprimere la sua opinione a Ricardo Franco Levi può inviargli una mail a : levi_r@camera.it.
Pubblicato da
KATU
2
commenti