giovedì 29 novembre 2007

260 milioni di che?

Trovo decisamente inopportuno tutto il parlare e lo scrivere che si è fatto sulla richiesta dei Savoia di essere risarciti per le sofferenze che l'esilio avrebbe loro causato e spenderò, dunque, solo poche parole. Questi buffi signori - che tra l'altro si esprimono in un italiano molto particolare - dovrebbero ritenersi fortunati per il solo fatto che è stato loro permesso di rientrare nei confini nazionali.
Ora, dopo tutti i guai e le sofferenze - queste si - che hanno provocato al nostro popolo e alla nostra nazione, vorrebbero essere risarciti. A mio avviso dovrebbero essere loro a risarcire il popolo italiano. E non mi venga a dire il damerino Filiberto che le colpe furono del nonno e che lui e gli altri non possono pagare per eventi che appartengono alla storia. Senza entrare nel merito e nei particolari - cose buone per Vespa e i suoi ridicoli ospiti - mi sembra decisamente scontato affermare che dovrebbero baciarci i piedi - non a me che non li avrei mai riaccettati, ma a quel Parlamento che ha abrogato la XIII disposizione transitoria della Costituzione della Repubblica (se lo mettano bene in testa!) Italiana - per questa concessione.
Si accontentino, quindi, di essere considerati dei semplici cittadini (non ho approfondito il fatto se siano stati loro dati i diritti di elettorato attivo e passivo) e non vengano ad avanzare pretese che non stanno né in cielo né in terra. Altro che 260 milioni di euro! Se la cosa non sta loro bene possono sempre tornare a vivere a Ginevra e lasciare noi in pace.

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